Clamoroso annuncio al congresso FIOG: è nato a Roma il
primo bambino al mondo venuto alla luce grazie alla diagnosi
genetica pre-concepimento
Questa tecnica consente alle donne portatrici
di malattie genetiche di avere un figlio sano con la fecondazione
assistita senza ricorrere alla selezione dell'embrione
E’ una
via tutta italiana che mette d'accordo scienza e etica nel pieno
rispetto della legge 40
E’ nato a Roma, a ottobre, il primo bambino al mondo – è
una femmina, italiana, di Rieti, e gode di ottima salute- concepito
grazie ad una tecnica di procreazione assistita che mette finalmente
d’accordo Etica e Scienza. Si chiama ‘diagnosi genetica
pre-concepimento’ ed è la via tutta italiana- messa a punto da
ricercatori romani che consente alle coppie portatrici di malattie
genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza
ricorrere alla selezione dell’embrione. L’annuncio è stato dato da
Massimo Moscarini, Francesco Fiorentino e Donatella Caserta che
hanno elaborato la metodica, al I Congresso della Federazione
Italiana di Ostetricia e Ginecologia ( FIOG) in corso a Roma. Grazie
a questa metodica viene studiato l’ovocita materno prima che sia
fecondato dallo spermatozoo del partner. Con questa tecnica le
coppie nelle quali la donna è portatrice di malattie genetiche come
talassemia, fibrosi cistica e distrofia muscolare o in quelle dove
la donna, vista l’età avanzata, è a rischio di concepire un figlio
con la sindrome di down, oggi possono chiedere aiuto alla Scienza
per avere un bambino sano. La metodica è il risultato della
collaborazione tra l’Università ‘La Sapienza’ e il Laboratorio
Genoma di Roma.
<<La via italiana alla Ricerca sulla
Procreazione Medicalmente Assistita- dice Massimo Moscarini
dell’Università La Sapienza Sant’Andrea- finalmente coniuga Scienza
ed Etica e risolve uno dei problemi, forse il più sentito, che
affligge le coppie sterili portatrici di malattie genetiche. E
supera anche il problema biogiuridico posto dalla Legge
40>>.
<<La diagnosi genetica pre-concepimento- dicono
Francesco Fiorentino, biologo molecolare, direttore del Laboratorio
Genoma e Donatella Caserta dell’Università ‘La Sapienza’- mira a
selezionare gli ovociti (e non gli embrioni) in cui sia assente
l’anomalia genetica materna, in modo da produrre embrioni sani. Ciò
è realizzato eseguendo l’analisi genetica dell’ovocita, mediante
biopsia del primo globulo polare (1PB), prima della sua
fertilizzazione, e quindi prima che si sia formato l’embrione. Con
questa procedura, possono essere diagnosticate tutte i tipi di
malattie genetiche e cromosomiche a trasmissione
materna.>>
Ad oggi, in Italia, la Legge 40 impedisce la
selezione a fini eugenetici e cioè non consente di selezionare gli
embrioni che dovessero risultare affetti da malattie genetiche. Per
questo ci sono coppie che decidono di recarsi all’estero in Centri
dove la diagnosi e la selezione sull’embrione è consentita. Questa
via italiana, come è emerso al Congresso subito dopo l’annuncio è
destinata ad essere guardata con estremo interesse non solo dal
mondo scientifico ma anche dalle coppie, perché evita tutte le
implicazioni di carattere etico legate alla selezione
dell’embrione.
Argon Media – Ufficio Stampa Congresso
FIOG
Il Congresso è a Roma al Marriott Park Hotel
Roma, 6
novembre
Fonte: Agenziadistampa.eu