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Diagnosi genetica pre-concepimento: la scienza si fa "etica"

Diagnosi genetica pre-concepimento: la scienza si fa "etica"

Una nuova tecnica di diagnosi preimpianto coniuga etica e scienza permettendo di superare le restrizioni della legge 40 sulla fecondazione assistita.

La legislazione sulla fecondazione assistita (Legge 40) è stata a lungo oggetto di contrasti circa l'eventualità di consentire diagnosi pre-impianto sugli embrioni allo scopo di selezionare elementi sani (ovvero non portatori di malattie genetiche) per il concepimento.
Una nuova tecnica di diagnosi genetica pre-concepimento, presentata in questi giorni al I congresso della Federazione italiana di ostetricia e ginecologia, mette finalmente d'accordo scienza e fede anticipando il passaggio selezionatorio dall'embrione alla cellula uovo.
Il Dott. Massimo Moscarini, tra gli autori della ricerca, afferma: "La via italiana alla ricerca sulla procreazione medicalmente assistita coniuga finalmente scienza ed etica e risolve uno dei problemi, forse il più sentito, che affligge le coppie sterili portatrici di malattie genetiche."
La tecnica, frutto della collaborazione tra l'Università La Sapienza e il Laboratorio Genoma di Roma, raccoglie il consenso della Chiesa, sempre critica verso derive eugenetiche sull'embrione.
Spostare l'analisi genetica a monte, sull'ovocita (tramite biopsia del primo globulo polare  - 1PB -), permette di diagnosticare eventuali malattie genetiche cromosomiche a trasmissione materna.


Fonte: Medicina - Benessere