DIAGNOSI PRECONCEPIMENTO SULL’OVOCITA, UNA BUONA NOTIZIA (29 dicembre
2008)
by Margherita De Bac
Donatella Bertelli, associazione X fragile, mi ha girato una bella notizia.
La mamma di un bambino colpito da questa malattia che le donne passano ai maschi
è in attesa di un secondo figlio. Se tutto va bene nascerà a aprile. Sano.
Grazie ad una tecnica che sta cominciando a costituire in Italia una soluzione
alternativa alla diagnosi preimpianmto sull’embrione (vietata dalla legge sulle
fecondazione artificiale) e a faticosi quanto impegnativi viaggi della speranza
all’estero. La diagnosi in questo caso viene compiuta non sull’embrione ma
sull’ovocita, quindi su una cellula come una altra, non soggetta a tutele di
tipo etico. L’ovocita viene analizzato prima che venga fecondato. In parole
semplice, come materiale per eseguire l’analisi del Dna si prende una specie di
corpuscolo, il globulo polare, che viene naturalmente espulso dalla celulla in
via di maturazione. Una volta accertata l’assenza di malattia gli ovociti
risultati in salute vengono fecondati in numero non superiore a tre (come dice
la legge). Viene impiegata la metodica della icsi, la microiniezione. Il tutto
deve essere completato al massimo in 6 ore, altrimenti l’ovocita degenera e deve
essere scartato. Ed è questa la novità della diagnosi pre-concepimento, già nota
ma alla quale non è mai stata dedicata attenzione da parte dei centri
internazionali. Infatti, nei Paesi dove la diagnosi sull’embrione è lecita non
c’è motivo di perseguire soluzioni diverse. In Italia invece ci sono ottime
ragioni. La metodica è stata perfezionata quì in Italia dal biologo molecolare
Francesco Fiorentino e dall’andrologo Ermanno Greco, ambedue romani. Richiede
l’impegno di una squadra affiatata di operatori. Richiede velocità, capacità
manuali. E soprattutto soldi perché i costi <vivi> sono alti. A novembre è
nato il primo bambino libero dalla sindrome di Charcot Marie Tooth, malattia
rara del sistema nervoso di cui la mamma è portatrice sana. Adesso la lieta
notizia della gravidanza riguarda una coppia con sindrome dell’X fragile, causa
di gravi ritardi mentali. Lo stesso sistema, spiega Francesco Fiorentino, potrà
essere utilizzato per diagnosticare malattie recessive a trasmissione femminile.
Qualche esempio: beta talassemia, fibrosi cistica, distrofia muscolare, sindrome
di down e tutte le alterazioni legate al cromosoma X.. Su Fiorentino e Greco
piovono le critiche, tra gli altri, del ginecologo Carlo Flamigni secondo il
quale l’analisi del globulo polare è <poco affidabile e nemmeno
originale>. Fiorentino però fa notare appunto che i centri esteri non hanno
mai avuto interesse a sviluppare protocolli in grado di assicurare un rendimento
superiore. Aspettiamo allora l’arrivo del bebè di questa donna fiorentina di 39
anni. C’è il rischio di errore, che il bambino riceva in eredità la sindrome
dell’x fragile malgrado il responso negativo del test? <Questo rischio è
molto basso, pari allo 0,1% - risponde Fiorentino -. Siamo gli unici al mondo ad
aver ottenuto questi risultati. Chi critica dovrebbe prima
informarsi>.
Fonte: Margherita De Bac