POLITICA ED ETICA.IL CASO
«Diagnosi preimpianto sull' ovulo»
Nuova tecnica di due biologi: si aggira il divieto della legge 40. Possibile
intercettare le malattie genetiche per via materna. I medici: applicabile al 95%
delle patologie
ROMA - Le linee guida sulla fecondazione artificiale, modificate dal ministro
Livia Turco, probabilmente non diventeranno decreto almeno fino al prossimo
governo. Troppo «pericolose» sul piano politico: aprirebbero alla diagnosi
preimpianto, l' esame che serve a vedere se un embrione è sano o ha malattie
genetiche e, eventualmente, a scartarlo prima di avviarlo verso lo sviluppo.
Tema eticamente sensibile, sorgente di polemiche infinite. Sembra invece
destinata all' accettazione serena la tecnica pre-concepimento messa a punto dal
biologo molecolare Francesco Fiorentino e dall' andrologo Ermanno Greco. Una via
per scavalcare i divieti imposti dalla legge 40. Anziché l' embrione,
intoccabile fin dalle primissime fasi secondo i cattolici, si va ad analizzare
il globulo polare, vale a dire il corpuscolo espulso durante la maturazione
dall' ovocita (il gamete femminile) prima di essere fecondato dallo spermatozoo.
Un metodo al riparo da ogni attacco di tipo morale. L' ovocita è una cellula,
nulla vieta di manipolarlo e distruggerlo. Grazie a questo sistema una donna con
una malattia rara, la Charcot Marie Tooth, difetto del sistema nervoso, avrà un
figlio sano. La gravidanza è in corso ma l' esame dei villi coriali ha già
escluso la presenza di alterazioni genetiche nel feto. Per i due medici romani,
la diagnosi preconcepimento si può applicare al 95% delle patologie per la quale
viene richiesta (e in Italia negata, tanto che molte coppie si rivolgono all'
estero) la diagnosi dell' embrione. Vengono intercettate tutte le malattie
trasmissibili per via materna (recessive e legate al cromosoma X): fra le più
comuni distrofia di Duchenne, emofilia e talassemia. Restano escluse le malattie
dominanti (cioè per la cui trasmissione è sufficiente un cromosoma difettoso di
uno solo dei partner), ereditabili dal padre. Una bella notizia nella giornata
europea per le malattie rare che tra l' altro ha visto l' apertura di un numero
verde di informazioni da parte dell' Istituto superiore di sanità: 800896949. La
novità però non spegne le polemiche sulla legge 40. L' associazione Madre
Provetta pretende la modifica delle linee guida: «Dalle tecniche di fecondazione
restano comunque escluse le coppie fertili ma portatrici di gravi malattie
genetiche. La diagnosi pre concepimento ha bisogno di verifiche. Resta il
problema sulla norma che obbliga ad impiantare tutti e 3 gli embrioni ottenuti
dalla fecondazione in provetta, che espone al rischio di nascite
plurigemellari». Per l' associazione Luca Coscioni «il test è importante, ma non
risolutivo. La scoperta potrebbe restituire la speranza a tante coppie. Non
vorremmo però che anche in questo caso qualcuno si alzi a dire che è
eugenetica». Positivo il giudizio di Domenico Di Virgilio, Fi: «Si possono
ottenere risultati senza violare i principi etici universali».
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