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Embrioni, successo italiano

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Oggi è Lun, 03 Mar 2008

Edizione 43 del 01-03-2008

La diagnosi pre-impianto

Embrioni, successo italiano
di Traiano Bertollini

La diagnosi pre-impianto senza embrione è realtà anche in Italia ed è un successo tutto italiano. Il termine esatto che descrive questa tecnica innovativa è diagnosi genetica pre-concepimento ed è una novità destinata ad aprire nuove frontiere in materia di procreazione assistita. Senza violare i principi della legge 40, il Prof. Ermanno Greco, direttore del centro di procreazione assistita dell’European Hospital di Roma, unitamente al dottor Francesco Fiorentino, biologo molecolare, direttore del Laboratorio Genoma, hanno ottenuto un successo tutto made in Italy, che consentirà ad un gran numero di coppie, ora impossibilitate a realizzare il proprio sogno in Italia, di poter avere figli, escludendo gravi patologie genetiche e cromosomiche, quali la talassemia, la fibrosi cistica e la distrofia muscolare. La ricerca realizzata su una coppia laziale, ora al terzo mese di gravidanza, nella quale la donna era risultata portatrice di una malattia genetica legata al cromosoma X, denominata Charcot Marie Tooth, dà una possibilità concreta a tutti coloro, che fino ad oggi, per evitare i paletti fissati dalla legge 40, sono stati costretti a sottoporsi a stressanti quanto dispendiosi viaggi della speranza all’estero.

Attualmente la legge 40 vieta qualsiasi forma di diagnosi genetica sull’embrione, lasciando due sole opzioni alle coppie italiane a rischio genetico: il concepimento naturale, sottoponendosi in seguito a diagnosi prenatale ed eventualmente, in presenza di un feto affetto da malattia genetica, affrontando il trauma di una interruzione volontaria della gravidanza, oppure, come ricordato dal dottor Fiorentino, “ricorrendo al turismo procreativo, in nazioni quali la Svizzera, il Belgio, la Spagna, la Grecia e la Turchia, dotate di una legislazione meno restrittiva in materia”. Nel corso della conferenza stampa il prof. Greco ha evidenziato “l’importanza di personalizzare trattamenti specifici per ogni coppia, come appunto consente questa tecnica, che è giusto ribadire, è un successo per la scienza e per i ricercatori italiani. Questo traguardo da oggi permetterà a tante coppie italiane di oltrepassare legalmente i limiti imposti dalla legge 40, che è una normativa perfettibile e sulla quale la politica dovrà necessariamente farsi interprete di una sintesi tra le esigenze ed i valori sia cattolici che laici”.

Il mondo della politica ancora una volta chiamato in causa a dirimere questioni a cavallo tra scienza ed etica e proprio su questo tema le prime dichiarazioni registrate sono ad appannaggio della senatrice azzurra Elisabetta Casellati, che, seppur con la prudenza dovuta in questi casi, ha definito la ricerca “una grande scoperta, che senza intaccare il principio etico della vita, permette di fare prevenzione in materia di gravi malattie genetiche”. Rincara la dose di prudenza, ma accoglie con favore la notizia anche l’onorevole Isabella Bertolini, da sempre in prima linea sui temi etico-scientifici, che afferma di “approvare l’intendimento di rispettare l’embrione ed il dettato normativo della legge 40, ribadendo però la contrarietà all’eventuale apertura nei confronti di qualsivoglia canale di selezione eugenetica”.

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Fonte: L'Opinione