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Fecondazione, arriva la diagnosi pre-concepimento

E' stata effettuata la prima diagnosi genetica pre-concepimento sugli ovociti al contrario degli embrioni. Serve a diagnosticare eventuali malattie genetiche del feto prima della nascita e rispetta in pieno la legge 40. E' stata realizzata dal gruppo coordinato da Francesco Fiorentino, biologo molecolare, già direttore del Laboratorio di Genoma. E' riuscito ad ottenere così la prima gravidanza grazie all'utilizzo di questa nuova tecnica in una coppia del Lazio. Si è sottoposta a una nuova procedura speciale di fecondazione assistita chiamata Isi presso il Centro di medicina e biologia della riproduzione dell'European Hopital di Roma.
La nuova procedura è chiamata Diagnosi genetica pre concepimento (Pcgd) ed è stata messa a punto da Fiorentino e dai suoi collaboratori. Il loro scopo era quello di riuscire a diagnosticare prima della nascita alcune malattie genetiche come la talassemia, la fibrosi cistica e la distrofia muscolare. Uno degli scogli da superare era costituito da i divieti imposti dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. In Italia la fecondazione assistita permette di effettuare la diagnosi preimpianto relativamente a patologie genetiche e cromosomiche sugli ovociti. Ciò però prima che si verifichi il concepimento, dunque non più sugli embrioni. La coppia sottoposta alla nuova tecnica era al terzo mese di gravidanza. Questa tecnica consente di non intaccare l'embrione, dando però a tutte le coppie la possibilità di evitare di avere un figlio con malattie genetiche di cui i genitori stessi sono portatori.

Con questa diagnosi genetica preconcepimento infatti è possibile selezionare gli ovociti nei quali è assente l'anomalia genetica della madre. Così verranno prodotti solo embrioni sani. Il medico analizza l'ovocita con la biopsia del primo globulo polare prima che avvenga la fecondazione. Dunque prima che si sia formato l'embrione. Pare che con questa tecnica si possibile diagnosticare qualunque tipo di malattia genetica e cromosomica trasmissibile da madre a figlio. Con questa nuova tecnica si vuole anche dare un duro colpo al cosiddetto turismo della provetta, che consiste nei viaggi all'estero delle coppie per ottenere tutti quei benefici che in Italia sono vietati dalla legge 40. Assicurano gli esperti: "Con questa tecnica si dispone di nuovo di un'arma alla lotta contro le malattie genetiche, offrendo una speranza concreta a tutte le coppie, anche quelle che non si possono permettere costose cure all'estero; si riduce sensibilmente il rischio di interruzioni di gravidanza e, soprattutto, si rispetta pienamente la vita sin dall'atto del concepimento".