| Autore:  Data: 7 Novembre 2008   E' una bambina di Rieti il 
                  primo bebe' al mondo nato sano grazie alla diagnosi genetica 
                  fatta prima del concepimento, analizzando una struttura 
                  transitoria dell'ovocita che contiene la copia speculare del 
                  Dna della donna. L'annuncio e' stato dato ieri a Roma, nel 
                  congresso della Federazione italiana di ostetricia e 
                  ginecologia (Fiog). 'Non pensiamo di avere risolto tutti i 
                  problemi relativi all'analisi pre-impianto, ma questa e' la 
                  via italiana', ha detto il ginecologo Massimo 
                  Moscarini, dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, che ha messo 
                  a punto la tecnica con la ginecologa Donatella Caserta, 
                  dell'universita' di Roma Sapienza, e con il biologo Francesco 
                  Fiorentino, del laboratorio Genoma. - LA TECNICA: il 
                  'primo caso intelligente di recupero di spazzatura biologica', 
                  lo definisce il ginecologo che ha eseguito la fecondazione 
                  assistita da cui e' nata la bambina, il direttore del centro 
                  di procreazione assistita dello European Hospital, Ermanno 
                  Greco. L'analisi genetica e' stata infatti condotta sul primo 
                  globulo polare, la struttura che si forma nell'ovocita durante 
                  l'ovulazione: racchiude una copia del Dna della donna e viene 
                  espulso nel processo di maturazione. La sua analisi genetica 
                  permette quindi di cercare le mutazioni legate alla malattia 
                  ereditaria di cui e' portatrice la donna.
 - LA VIA 
                  ITALIANA: alcuni Paesi, come la Germania, usano questa tecnica 
                  ma solo a fecondazione avvenuta. Questo in Italia non si puo' 
                  fare comunque, dato che per la legge 40 l'embrione si forma 
                  con il concepimento. Percio' i ricercatori hanno trovato il 
                  modo per analizzare il globulo polare prima della 
                  fecondazione. 'Nessuno ci aveva pensato perche' non era spinto 
                  dalla necessita'': Fiorentino e i suoi colleghi sanno che non 
                  c'e' tecnica migliore della diagnosi pre-impianto condotta 
                  sull' embrione, ma questa e' vietata in Italia dalla legge 40 
                  sulla fecondazione assistita. Di conseguenza l'unica 
                  possibilita' per le coppie a rischio di trasmettere al figlio 
                  una malattia ereditaria e' rivolgersi all'estero. 'E' il primo 
                  nato vivo che abbiamo, c'e' ancora molto da fare', dice 
                  Moscarini. La tecnica e' pubblicata sulla rivista Prenatal 
                  Diagnosis.
 - ALTRE DUE GRAVIDANZE: altri due bimbi 
                  nasceranno fra circa sei mesi. nel loro caso la diagnosi 
                  pre-concepimento e' stata utilizzata per evitare la 
                  trasmissione della talassemia e della sindrome dell'X-fragile, 
                  mentre nella bambina nata a Rieti e' stata evitata la malattia 
                  di Charcot-Marie-Tooth.
 - I COSTI: 'purtroppo sono ancora 
                  alti, circa 5.000 euro', dicono i ricercatori e sperano che, 
                  una volta uscita dalla fase sperimentale, la tecnica possa 
                  essere utilizzata nelle strutture pubbliche, con la riduzione 
                  dei costi per le coppie.
 - LA SICUREZZA: l'analisi del Dna 
                  racchiuso nel globulo polare permette di eliminare il rischio 
                  che donne portatrici di malattie genetiche possano trasmettere 
                  la malattia al figlio. Se invece il portatore della malattia 
                  e' l'uomo, spiega Fiorentino, la garanzia di avere un ovocita 
                  sano fa in modo che la mutazione eventualmente trasmessa dal 
                  padre sia recessiva: il bambino nascerebbe portatore sano 
                  della malattia e non malato.
 
 Un 
                  grande motivo di speranza per tante coppie portatrici di 
                  malattie genetiche e che non possono permettersi di andare 
                  all'estero per la diagnosi pre-impianto: vede cosi' la 
                  diagnosi genetica pre-concepimento la prima donna che l'ha 
                  utilizzata e che ora e' madre di una bambina sana. 'Sapevo di 
                  essere portatrice della malattia di Charcot Marie Tooth, una 
                  grave malattia ereditaria del sistema nervoso. Mio fratello - 
                  racconta la donna - e' affetto da questa malattia e so bene 
                  quanto sia difficile conviverci. Per questo quando ho pensato 
                  di avere un figlio ho sentito forte il desiderio che fosse 
                  sano. Non ho mai desiderato un figlio su misura, non ho mai 
                  chiesto un figlio con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Ho 
                  solo voluto un figlio sano'. Una prima figlia l'ha concepita 
                  in Italia prima della legge 40 sulla fecondazione assistita, 
                  ricorrendo quindi alla diagnosi pre-impianto condotta 
                  sull'embrione. Poi il desiderio di un secondo figlio. Ma nel 
                  frattempo, racconta, 'mi sono trovata davanti al muro della 
                  legge 40' e 'con mio marito abbiamo deciso di rivolgerci 
                  all'estero'. Tre viaggi a Istanbul, ma nessuna gravidanza 
                  andata in porto. Poi la decisione di provare con la diagnosi 
                  pre-concepimento e l'arrivo di una seconda bambina 
                  sana.
 
 Non e' la prima volta che un bimbo viene 
                  concepito dopo una diagnosi preconcepimento e con questa 
                  nascita non vi e' nessun avanzamento significativo nella 
                  ricerca in materia. Non solo, l'ospedale Sant'Andrea non e' 
                  adatto a tali interventi. Il Professor Severino Antinori 
                  boccia senza appello la notizia della nascita di un bebe' 
                  con diagnosi preoncepimento su globulo polare nel mondo. 
                  Severino antinori presidente dell'associazione mondiale 
                  medicina della riproduzione-warm , precisa che "detta 
                  informazione non corriponde alla realta' perche' trattasi di 
                  metodica praticata da diverso tempo in tutto il mondo e di 
                  conseguenza non rappresenta alcun avanzamento significativo. 
                  tale notizia rappresenta allo stato attuale solo uno scoop 
                  giornalistico in quanto si sono registrate gia' da tempo in 
                  italia nascite con tale tecnica. In Italia dopo il ricorso 
                  presentato dalla warm al Tar del Lazio si puo' eseguire la 
                  diagnosi preimpianto e preconcepimento metodiche portate 
                  avanti da piu' centri italiani con successo. Sembra che 
                  l'ospedale Santa Andrea di Roma sia la sede dove tale 
                  procedura sarebbe stata eseguita. In realta' l'ospedale in 
                  questione non e' dotato di alcuna attrezzatura per eseguire 
                  tale metodica e quindi cio' conferma che si e' voluto fare del 
                  sensazionalismo.
 
 La diagnosi 
                  pre-concepimento "e' poco affidabile e nemmeno originale, 
                  considerando che a Chicago e' in uso da tantissimi anni. 
                  Parlare poi di successo davanti a un unico caso, e' ridicolo". 
                  E' una bocciatura tout court quella di Carlo Flamigni, 
                  professore di ginecologia all'universita' di Bologna, alla 
                  tecnica di procreazione assistita che mira a mettere d'accordo 
                  etica, scienza e legge 40, e che ha visto venire al mondo, a 
                  Roma, un bambino concepito con questa metodica. Obiettivo 
                  della tecnica e' consentire alle coppie portatrici di malattie 
                  genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, 
                  senza ricorrere alla selezione dell'embrione.  Ma per 
                  Flamigni, uno dei piu' noti addetti ai lavori, "e' una tecnica 
                  parziale, affatto esaustiva, e con una margine di errore molto 
                  elevato". Neo della metodica "il fatto - spiega l'esperto 
                  all'ADNKRONOS SALUTE - che venga eseguita sul primo globulo 
                  polare, mentre andrebbe fatta sul primo e il secondo", dunque 
                  anche sull'ovocita fecondato.  "Quando l'uovo viene 
                  liberato dal follicolo - precisa Flamigni - estende la meta' 
                  dei suoi cromosomi come primo globulo polare. Quando viene 
                  fertilizzato, dopo due-tre ore, estende il secondo globulo 
                  polare. Se li studiamo in sequenza - prosegue - otteniamo 
                  un'informazione che ci dice se quell'uovo e' geneticamente 
                  normale. Se studiamo solo il primo, invece, otteniamo 
                  un'informazione inadeguata, poiche' c'e' un elevato margine 
                  d'errore. Non e' un caso che a Chicago, dove hanno maturato 
                  un'esperienza vastissima su questa tecnica, abbiano 
                  riconosciuto che i test sul primo globulo polare sono 
                  incompleti e parziali". In Italia e' vietato dalla legge 
                  condurre analisi sull'uovo fecondato, "quindi qualsiasi 
                  considerazione diversa da questa, su questa metodica, e' 
                  nient'altro che propaganda. Poi sara' giusto parlarne - 
                  conclude l'esperto con un'ultima stilettata all'annuncio 
                  capitolino - quando la quantistica sara' adeguata, e non 
                  relativa a un solo bebe'. E quando proveranno, ma ne dubito, 
                  che i ricercatori statunitensi avevano torto".
 
 Carlo Casini presidente del 
                  Movimento per la vita interviene sulla notizia della nascita 
                  della prima bambina nata dopo una diagnosi genetica 
                  pre-impianto: 'Ancora una volta si dimostra che quando la 
                  scienza e la ricerca rispettano i valori etici fondamentali, 
                  in particolare come nel caso in esame, la vita e la dignita' 
                  di tutti, figli concepiti e non ancora nati compresi, si 
                  progredisce molto piu' rapidamente. 'La diagnosi pre-impianto 
                  per scoprire l'embrione sano e' disposta ad uccidere molti 
                  altri embrioni non solo malati ma anche sani; la diagnosi 
                  pre-concepimento non distrugge nessun essere umano ed e' in 
                  grado di prevenire non poche malattie ereditarie. E' evidente 
                  che senza la legge 40 ed il suo tentativo di trovare un punto 
                  di equilibrio tra i desideri degli adulti di avere un figlio 
                  ed il riconoscimento del diritto alla vita del concepito le 
                  nuove tecniche applicative non ci sarebbero state. La 
                  ricerca', conclude Casini, 'si sarebbe 'seduta' senza cercare 
                  strade nuove e piu' rispettose dell'uomo'.
 
 La diagnosi pre-impianto sull'embrione e' consentita 
                  legalmente in Italia. Lo ribadisce in una nota il professor 
                  Severino Antinori in merito alle notizie su di una 
                  tecnica di diagnosi di anomalie genetiche applicata su una 
                  donna e resa nota ieri nell'ambito di un congresso di 
                  ginecologici riuniti a Roma. 'Il Tribunale Amministrativo 
                  Regionale del Lazio - afferma in un comunicato il professor 
                  Antinori, presidente Warm insieme all'avvocato Giancarlo 
                  Muccio - su ricorso di Warm Associazione di strutture, con 
                  sentenza 21 gennaio 2008 ha dichiarato illegittime le Linee 
                  Guida della legge 40/04 in materia di fecondazione assistita 
                  che imponevano una diagnosi solo osservazionale; ed ha cosi' 
                  reso possibile la diagnosi pre impianto'. 'In questo senso del 
                  resto - afferma il comunicato - si e' espresso anche il 
                  Tribunale di Firenze che incidentalmente, ha dichiarato che la 
                  suddetta sentenza del TAR Lazio ha valore 'erga omnes''. 
                  Antinori ricorda inoltre come 'un decreto firmato dall'ex 
                  ministro della salute Livia Turco nel maggio scorso aveva 
                  apportato modifiche al precedente divieto e aveva introdotto 
                  nuove linee guida che autorizzano la diagnosi 
                  pre-impianto'.
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