Procreazione, Dna senza embrione
In Italia un nuovo test di diagnosi sull’ovulo: 80 coppie
già in lista d’attesaROMA - Sono già almeno 80 le coppie
portatrici di malattie ereditarie che sperano di poter evitare
il cosiddetto “turismo della provetta” e sono in attesa di
poter provare in Italia il nuovo test di diagnosi eseguito
sull’ovulo anziché sull’embrione. Dopo un anno di prove in
laboratorio, è stata ottenuta la prima gravidanza. La donna,
portatrice di una malattia ereditaria, è al terzo mese di
gravidanza e il feto è sano, come ha dimostrato anche
l’analisi dei villi coriali. A presentare il risultato, a
Roma, il biologo Francesco Fiorentino, direttore del
laboratorio Genoma, e il direttore del centro di procreazione
assistita dello European Hospital, Ermanno Greco. «È stata una
grande collaborazione di squadra», hanno detto riferendosi ai
tempi rapidi (da 4 a 6 ore) in cui deve essere eseguito il
test. Quella che viene analizzata è una formazione che compare
nell’ovocita al momento dell’ovulazione, chiamata globulo
polare. È una struttura che racchiude specularmente il Dna
dell’ovulo e che va perduta con la maturazione dell’ovocita.
«Uno dei limiti - ha aggiunto Fiorentino - è la possibilità di
identificare solo anomalie di origine femminile», ed è anche
impossibile selezionare l’antigene di istocompatibilità
trasmesso per via maschile, una delle proteine chiave per
stabilire la compatibilità dei tessuti nei trapianti d’organo.
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