sabato 01 marzo
2008, 07:00
Ma chi l’ha detto che bisogna mettere le
mani sull’embrione per avere figli sani senza malattie come la talassemia o la
distrofia muscolare? Ora questa strada non è più obbligatoria perché è
sufficiente analizzare geneticamente un ovulo femminile per evitare di
trasmettere al feto una malattia ereditaria. La nuova tecnica diagnostica si
chiama pre-concepimento ed è l’alternativa etica alla tanto discussa tecnica
pre-impianto vietata dalla legge 40. È stata ideata dal biologo Francesco
Fiorentino che, dati alla mano, ha dimostrato come un’analisi genetica sugli
ovuli della donna può evitare la trasmissione di una malattia ereditaria al
feto. In sostanza, la selezione avviene prima del concepimento e l’embrione non
viene toccato, perché già sano.
Il direttore del laboratorio Genoma non si
limita ad affermazioni di principio. Presenta il testimonial della sua conquista
scientifica: Maria, 34 anni, di Rieti, portatrice della malattia di
Charcot-Marie-Tooth, rimasta incinta dopo l’analisi genetica dell’ovocita. Ora
la donna è al terzo mese di gravidanza, il feto sta bene ed è sano. «La malattia
è stata debellata e terminerà con me» dichiara vincente. La donna, un’operaia
che ha già una bambina sana di cinque anni nata dopo una diagnosi pre-impianto
fatta in Turchia, non ha dubbi: «Consiglio questo percorso a tutte le persone
malate geneticamente: in questo modo non devono essere costrette a scegliere tra
un aborto terapeutico e un bambino malato. E mi auguro che riescano a ritrovare
il sorriso così come è capitato a me».
Maria è felice. Come potrebbero
essere migliaia di donne affette da sindromi genetiche gravi che non saranno
costrette a scegliere se selezionare un embrione o tenere un figlio malato.
Fiorentino promette a tutte queste donne una soluzione etica indolore, poco
dispendiosa e fatta a casa nostra. «Ogni anno circa 500 coppie scelgono di
andare all’estero per cercare di avere un bimbo non affetto da gravi malattie
genetiche – premette Fiorentino –. Ora 50 coppie sono già in attesa di
sottoporsi a questa terapia». I costi? «Niente a che fare con i 10mila euro che
servono per spostarsi all’estero. Qui siamo intorno a un migliaio di euro. E
spero che intervengano le Asl». La macchina dunque sembra già oliata. Niente
manipolazioni embrionali, niente eugenetica. L’analisi si limita ad analizzare
la cellula uovo che, se sana, verrà fertilizzata in vitro da uno spermatozoo. La
dinamica non si discosta molto dalla selezione pre-embrionale ed è altrettanto
affidabile. Solo che in questo caso, il bambino non è ancora concepito.