SALUTE & BENESSERE
Nasce a Rieti la prima bambina sana e "religiosamente corretta".
07 NOV 2008
L'indagine sull'embrione è uno di terreni etici di maggiore
battaglia tra mondo cattolico e mondo scientifico. Ma oggi, arriva dall'Italia
una novità in grado di coniugare la volontà di conoscere la salute del nasciture
con le remore etiche e religiose, espresse in primo luogo dalla Chiesa. Questa
novità si chiama "Diagnosi genetica pre-concepimento" e si tratta del risultato
di alcuni ricercatori romani che consente ai genitori portatori di malattie
cromosomiche e genetiche di concepire un figlio sano, in provetta, senza dover
ricorrere alla selezione dell'embrione. A dare l'annuncio sono Massimo
Moscarino, Presidenti dei ginecologi universitari, e i due studiosi Francesco
Fiorentino (Laboratorio Genoma di Roma) e Donatella Caserta (Università della
Sapienza), che hanno elaborato la nuova diagnosi.
Diagnosi che consiste in
uno studio dell'ovocita prima che sia fecondato dallo spermatozoo e che permette
di selezionare quelli in cui sia assente qualsiasi anomali genetica. L'analisi
per ora si ferma all'uovo femminile. Gli spermatozoi, infatti, verrebbero
distrutti.
Per ora la nuova metodica è a disposizione solo delle cliniche
private - e la prima ad averne benificiato è una neonata partorita ad ottobre a
Rieti - ma la volontà è quella di metterla a disposizione della Sanità Pubblica.
Il problema è sempre lo stesso: la mancanza di fondi. Si spera, con questa
scoperta, di evitare che molti genitori si spostino all'estero per poter
concepire un figlio sano.