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                | ROMA. E' stata 
                  ottenuta la prima gravidanza in seguito all'analisi genetica 
                  condotta sugli ovuli prima del concepimento anziché 
                  sull'embrione, per evitare la trasmissione al feto di una 
                  malattia ereditaria.La donna è al terzo mese di gravidanza 
                  e il feto è sano, come ha confermato anche l'analisi dei villi 
                  coriali. Il risultato è stato presentato oggi a Roma dal 
                  biologo Francesco Fiorentino, direttore del laboratorio 
                  Genoma e dal direttore del centro di procreazione assistita 
                  dell'European hospital, Ermanno 
                  Greco.
 "L'affidabilità della diagnosi preconcepimento è 
                  analoga a quella della diagnosi preimpianto sugli embrioni" ha 
                  detto Fiorentino. E per Greco si tratta del "primo caso 
                  intelligente di recupero di spazzatura 
                  biologica".
 L'analisi genetica preconcepimento viene 
                  infatti condotta su una struttura chiamata globulo 
                  polare: è il nucleo che viene prodotto quando avviene 
                  l'ovulazione e che contiene in modo speculare il patrimonio 
                  genetico della donna. E' racchiuso tra il nucleo e la membrana 
                  dell'ovocita e viene naturalmente espulso nel processo di 
                  maturazione.
 Analizzando il patrimonio genetico racchiuso 
                  in questo nucleo-specchio, è possibile, secondo Fiorentino, 
                  diagnosticare fino al 95% della casistica raccolta dal suo 
                  centro in 10 anni di attività e che considera abbastanza vasta 
                  da essere rappresentativa.
 La donna che ha avuto la prima 
                  gravidanza dopo la diagnosi preconcepimento è di Rieti ed è 
                  portatrice della malattia di 
                  Charcot-Marie-Tooth.
 Questa è la sua seconda 
                  gravidanza: ha infatti una bambina nata cinque anni fa in 
                  seguito alla diagnosi preimpianto, eseguita sempre da Greco e 
                  Fiorentino. Dopo la legge 40, per avere una seconda gravidanza 
                  si è rivolta all'estero ma senza successo.
 Secondo 
                  Monica Soldano, presidente dell'associazione Madre 
                  provetta, la possibilità di poter scongiurare la formazione di 
                  un embrione malato selezionando geneticamente la cellula 
                  germinale della madre è molto itneressante, ma "non deve 
                  assolutamente divenire uno strumento abusato di discussione 
                  etico-politica, tanto più alla vigilia di importanti 
                  elezioni".
 Sempre secondo la Soldano, la tecnica necessita 
                  di "ulteriori dati ed approfondimenti" e "lascia fuori il 5% 
                  dei portatori di malattie genetiche". Rileva inoltre che "la 
                  richiesta forte di modifica della legge 40 resta valida da 
                  parte di medici e pazienti, in particolare sull'accesso da 
                  consentire anche alle coppie fertili, ma portatrici di gravi 
                  malattie genetiche e sulla valutazione medica rispetto al 
                  numero di ovociti da fecondare".
 Altra cosa, conclude, "è 
                  il numero di embrioni da trasferire in utero, che devono 
                  essere limitati ad uno, o al massimo a due in base all'età 
                  della donna, come tutta l'Europa ci insegna".
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