Mercoledì 8 Settembre 2004
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- ISTANBUL. Parla la
dottoressa Kahraman
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«Qui molte coppie
italiane aggirano il vostro divieto»
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Istanbul. «Non solo distinguevamo gli embrioni malati da
quelli sani, ma badavamo anche a che i tessuti dei gemelli nascituri
sarebbero stati compatibili con quelli del fratello maggiore». Lo ha
dichiarato la dottoressa di Istanbul Semra Kahraman, che ha collaborato
con il medico italiano Francesco Fiorentino per il caso del bambino di
Pavia, Luca, malato di talassemia e poi guarito grazie alle cellule
staminali tratte dal cordone ombelicale dei due gemellini suoi fratelli
nati grazie ad una inseminazione artificiale con embrioni selezionati
l’anno scorso a Istanbul. «Si è trattato di uno sviluppo medico
molto importante. La selezione degli embrioni che abbiamo effettuato è
stata decisiva. Non solo i due gemelli sono nati in buona salute e cioè
senza talassemia. Ma, in aggiunta, siamo riusciti a fare guarire anche
il fratello maggiore malato di talassemia», ha aggiunto la dottoressa
Kahraman, una ricercatrice di 47 anni, che lavora all’ospedale
Memorial di Istanbul e che in Turchia è famosa per la sua
specializzazione in tecniche di microiniezioni e moltiplicazioni di
cellule.
«In realtà abbiamo cominciato a praticare questa nuova tecnica 4 anni
fa. Da due anni collaboriamo con il dottore italiano Fiorentino, che ci
manda i pazienti da la selezione degli embrioni in Italia è stata
proibita per legge», dice Serma. «L’importanza del caso della coppia
italiana in questione - prosegue - è che non solo abbiamo salvato i
nuovi bambini gemelli facendoli nascere sani, ma abbiamo salvato anche
il fratellino maggiore».
«Il problema di queste situazioni è che non si può sapere se un
bambino nascerà sano o malato prima del terzo o quarto mese di
gravidanza. Ciò rende necessaria in questi casi l’inseminazione
artificiale», conclude la ricercatrice.
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Fonte: Il giornale di Vicenza 8 Settembre 2004