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Scontro infinito

INCHIESTA di Giancarlo Calzolari

[ Scontro infinito ]


 

Ancora una volta la legge sulla fecondazione assistita è tornata alla ribalta delle prime pagine di tutti i quotidiani italiani con una serie di episodi negativi.Tra questi lo scambio delle fiale contenenti liquido seminale a Torino, due gemellini dalla pelle scura sono nati a Modena nella clinica del professor Volpe, mentre la donna si aspettava di dare alla luce bimbi del coniuge legittimo, con fecondazione omologa. Ma non basta: all’ospedale di Pavia la presentazione della iniziativa di “coltivazione” con il conseguente aumento delle cellule staminali, le cosiddette cellule madri, in laboratorio, ha permesso di apprendere che i due gemellini, i quali avevano fornito il sangue contenuto nel loro cordoni ombelicali per una terapia d'avanguardia per salvare la vita al loro fratellino, erano nati con le tecniche della fecondazione assistita, vietata in Italia, con una legge patrocinata dal Ministro Sirchia.

Il nocciolo del problema venuto alla luce con il caso del trapianto del sangue contenuto nel cordone ombelicale di due gemelli, concepiti in Turchia dal dottor Fiorentino, con una tecnica proibita dalla legge italiana attuale, era già stato messo in risalto con grande evidenza dall’appello scritto da personalità come Rita Levi Montalcini, Maurizio Mori, Tullia Zevi, Carlo Flamigni ed altri, alla vigilia della contestata approvazione del provvedimento sulla fecondazione assistita.

Limiti della ricerca

Secondo gli studiosi, la legge rischiava di imporre divieti e forti limitazioni alla ricerca scientifica. Nel caso specifico la normativa approvata stabilisce chiaramente il divieto della diagnosi prima dell’impianto degli embrioni e conseguentemente della loro scelta. Il ginecologo del laboratorio turco non avrebbe dovuto, di conseguenza, selezionare solo embrioni sani ( nel caso specifico non portatori della talassemia che aveva colpito il loro fratellino) ma avrebbe dovuto essere vincolato al rispetto rigoroso della norma che prevede il reinserimento in utero di tutti gli embrioni formati e non solo di quelli integri.

Scienza ed etica

Di fatto poi la legge conferma l’obbligo a non congelare gli embrioni, contingentando anche la loro produzione, limitata soltanto a tre. Tutti e tre gli embrioni nati con qualsiasi tecnica devono essere impiantati, anche se affetti da malformazioni gravissime. Non è possibile, infatti, recedere da questa scelta. Questa interdizione secondo gli scienziati che hanno firmato l’appello è “stupefacente dal punto di vista scientifico e ripugnante dal punto di vista morale” perché incide sulla salute e sul benessere dei bambini che possono nascere per mezzo della fecondazione assistita. Alcune delle restrizioni poste della legge, sempre secondo i ricercatori, renderebbero, di fatto, le donne che si rivolgono alla fecondazione assistita, cittadine di seconda classe. Secondo l’appello degli intellettuali la libertà riproduttiva è un valore definitivamente consolidato dalla crescita civile di un'Italia che, anche grazie ai referendum sul divorzio e sull'aborto, ha raggiunto nuova maturità. Ma non sono solo questi i motivi di polemica: dobbiamo aggiungere anche il divieto di inseminazione con un seme diverso da quello del marito, le coppie di fatto, la clonazione e l’obiezione di coscienza. Su questi punti cardine si è creato il muro contro muro tra cattolici e laici, spaccati anche all'interno dei loro schieramenti. Il no alla fecondazione eterologa vuol dire che per mettere al mondo un bambino la coppia non potrà più ricorrere al seme o all'ovocita di un individuo al di fuori della coppia. La conseguenza è stata anche la chiusura delle famose "banche del seme" le quali non hanno più ragione di esistere le dal momento che non è possibile utilizzare il liquido seminale di un individuo diverso dal coniuge o dal convivente della donna con non si tratta di un atteggiamento fortemente punitivo nei confronti della coppia, che sembra animato da una forte tensione moralistica e non da oggettive preoccupazioni di carattere scientifico.


Quello che impone la nuova legge
Sterilità e infertilità accertate

La legge sulla fecondazione assistita è diventata oggetto di violentissimi scontri politici ed ideologici dopo la sua approvazione da parte del Parlamento. Gli argomenti che originano il durissimo dibattito sono il divieto d’inseminazione eterologa, il futuro degli embrioni, le coppie di fatto, la clonazione e l’obiezione di coscienza.
Questi invece sono punti principali della legge sulla procreazione medicalmente assistita. L’accesso alle tecniche di procreazione assistita: sarà consentito solo se non si potranno eliminare le cause che impediscono la procreazione. Sterilità e infertilità dovranno essere documentate e certificate dal medico. Potranno ricorrere alle tecniche di procreazione: le coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi. No, insomma, ai single, ai gay, alle "mamme-nonne" e alla fecondazione post mortem. Fecondazione omologa: è possibile creare un embrione solo se seme e ovulo provengono dalla coppia che si rivolge alle tecniche di fecondazione assistita. Vietata l'eterologa che prevede un donatore esterno. Diritti del concepito: scomparso il diritto al nascere del concepito, il ricorso alla procreazione assistita è consentito solamente se vengono assicurati i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito.

No alla clonazione e al congelamento degli embrioni: vietata la clonazione. Pene da dieci a venti anni, multa fino ad un milione di euro e interdizione perpetua dalla professione di medico. Non si potranno produrre più embrioni di quelli strettamente necessari ad un unico e contemporaneo impianto e in ogni modo non più di tre. Se non potranno essere trasferiti nell'utero per ragioni di salute potranno essere congelati. Vietato anche qualsiasi tipo di sperimentazione su embrioni umani salvo i casi di necessità terapeutica e diagnostica. Strutture autorizzate: gli interventi di procreazione potranno essere eseguiti solo in strutture pubbliche o private autorizzate dalle regioni e iscritte in un apposito registro che verrà istituito presso l'Istituto superiore di sanità. I centri dovranno rispondere a requisiti che saranno determinati con apposito Dpr.

Sanzioni: il medico che pratica la fecondazione eterologa sarà punito con una multa da 300 mila a 600 mila euro e con una sospensione dall'albo professionale da uno a tre anni; nessuna punizione per la coppia che vi ha fatto ricorso. Perseguiti anche i medici che compiono fecondazione assistita su single o coppie gay: multe da 200 a 400 mila euro. Sanzioni da 100 a 400 euro per chi pratica tecniche di procreazione assistita fuori dalle strutture autorizzate. Chi traffica in embrioni o gameti e affitta l'utero rischia una reclusione da 2 a 24 mesi e multe da 600 mila euro.
Embrioni congelati: con questa legge sparisce l'adottabilità degli embrioni e toccherà al governo stabilire modalità e termini di conservazione dei circa 30 mila embrioni conservati nelle strutture.
Stato giuridico dei figli: i bambini nati con la fecondazione assistita hanno lo stato di figli legittimi o di riconosciuti dalla coppia. Consenso informato: la coppia dovrà essere costantemente e con cura tenuta informata sulle tecniche e sulle varie fasi dell'applicazione della fecondazione assistita per una scelta consapevole.


Fonte: RIVISTA MONDO SALUTE N. 5 2004