GAZZETTA DEL SUD
IL TRAPIANTO DI STAMINALI CON CUI è STATO GUARITO IL
BIMBO TALASSEMICO
È stato possibile grazie a una pratica che in Italia è vietata
dall'attuale legge
Sirchia: non ne sapevo niente...
Beatrice Bertuccioli
ROMA – Un particolare tutt'altro che irrilevante, non emerso
durante la conferenza stampa di lunedì, presente il ministro della Salute,
Girolamo Sirchia. L'eccezionale trapianto di cellule staminali prelevate dal
cordone ombelicale di due fratellini con cui, a Pavia, è stato guarito un
bambino talassemico di cinque anni, è stato possibile grazie a una pratica che
in Italia è vietata dall'attuale legge voluta da Sirchia, ovvero la selezione
degli embrioni prima dell'impianto. I genitori del piccolo, un anno fa si sono
recati a Istanbul e lì, in un laboratorio di genetica organizzato dal biologo
molecolare italiano Francesco Fiorentino, si sono sottoposti a un ciclo di
fecondazione artificiale e alla successiva diagnosi preimpianto degli embrioni
creati in provetta. Sul ministro Sirchia, già al centro di molte polemiche per
la legge sulla fecondazione, una raffica di ulteriori accuse. A cominciare da
quelle dei Radicali Italiani, promotori del referendum per l'abrogazione della
legge. Ma anche il ministro per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, di
Forza Italia, dice: «Credo tocchi le coscienze di ognuno sapere che oggi, con
la normativa vigente sulla fecondazione assistita, quei gemellini sani non
sarebbero mai nati e il loro fratellino sarebbe stato condannato alla morte».
Molti accusano il ministro Sirchia di avere volutamente taciuto particolari
importanti della vicenda, ma un comunicato del ministero della Salute ha
precisato: «Il ministro della Salute non era stato informato del fatto che la
gravidanza gemellare fosse stata generata da una pratica di fecondazione
assistita con preselezione degli embrioni, in quanto la coppia, come affermato
dal Policlino S. Matteo di Pavia, aveva chiesto e ottenuto che la privacy non
fosse violata». Protestano i Radicali Italiani: «È ora che il ministro si
dimetta». E il segretario Daniele Capezzone accusa: «Mentre a reti unificate
il ministro Sirchia, lunedì, indossava le penne di pavone dopo lo splendido
intervento di Pavia, oggi (ndr ieri) apprendiamo dalle colonne del Corriere
della Sera che il piccolo Luca è stato (fortunatamente!) sottoposto proprio a
un trattamento ora vietato, in Italia, dalla legge voluta da Sirchia». Chiede
le dimissioni del ministro Sirchia anche il senatore dei Ds Lanfranco Turci: «Il
ministro Sirchia si deve dimettere per evidente incapacità o, peggio, per
essere responsabile di un inaccettabile tentativo di manipolazione dell'opinione
pubblica». Si domanda Barbara Pollastrini, coordinatrice delle Donne Ds e
componente della segreteria nazionale: «Il ministro Sirchia o non sapeva, ed è
grave, o ha cercato di truccare le carte e ha mentito: come può occuparsi della
salute delle persone un ministro così? Riferisca in Parlamento e con umiltà se
ne vada a casa». Sostiene Demetrio Neri, membro del Comitato nazionale di
Bioetica e bioeticista della'Università di Messina: «Sirchia sa bene che
questo risultato è stato ottenuto tramite fecondazione in vitro, una tecnica
che l'attuale legge sulla fecondazione vieta. E se ora qualcun altro chiedesse
di usufruirne? Cosa gli diremo?».
(mercoledì 8 settembre 2004)
Fonte: Gazzetta del Sud (mercoledì 8 settembre 2004)