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Staminali. Sirchia ha mentito, i radicali chiedono dimissioni immediate

Staminali. Sirchia ha mentito, i radicali chiedono dimissioni immediate

7 settembre 2004
Con la normativa vigente sulla fecondazione assistita quei gemellini sani non sarebbero mai nati e Luca sarebbe stato condannato alla morte. Il ministro della Salute Girolamo Sirchia, che ieri ha presentato con una conferenza stampa l'importante intervento di Pavia, ha taciuto questa circostanza, ingannando medici, malati e cittadini. Per queste ragioni i radicali hanno manifestato oggi a Montecitorio chiedendo le dimissioni immediate del ministro. Alle richieste formulate stamani da Daniele Capezzone si aggiungono in queste ore i commenti di alcuni esponenti politici ma soprattutto le critiche di molti esponenti del mondo scientifico.

La notizia è stata diffusa ieri. Le cellule staminali del sangue placentare di due fratelli gemelli, nati lo scorso aprile, hanno guarito da una grave forma di talassemia il fratellino di cinque anni. Si tratta del primo trapianto al mondo di questo tipo, eseguito con successo a Pavia nel reparto di oncologia pediatrica del Policlinico San Matteo. Luca, fino al 12 agosto scorso, è stato costretto ad una trasfusione di sangue ogni 15-20 giorni e ad indossare un apparecchio elettronico che per 12 ore di seguito gli iniettava sottocute un farmaco salvavita. Ora è «perfettamente normale, completamente guarito», dicono i medici. Le cellule staminali utilizzate sono state ottenute dai due fratelli gemelli, moltiplicate in laboratorio e trapiantate con successo.

L'evento è stato definito «storico» dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia, al termine della conferenza stampa convocata nell'ospedale lombardo. «Non è per rinfocolare una polemica, - aveva detto Sirchia - ma per guardare in faccia ai fatti, fino ad oggi gli unici risultati clinici sono stati ottenuti utilizzando le cellule staminali adulte, ossia quelle che già ci sono nei tessuti degli organi dell'uomo e li stanno perché è loro compito riparare i tessuti, ma che per motivi strani che noi non conosciamo non riescono a ripararli».

Stamani, tuttavia, il Corriere della sera scrive che l'intervento è stato possibile soltanto grazie al precedente ricorso all'analisi preimpianto, una pratica fatta all'estero perché vietata in Italia proprio dalla legge Sirchia, la legge 40 del 2004. E' ad Istanbul e non a Pavia, nel laboratorio di genetica organizzato dal biologo molecolare italiano Francesco Fiorentino, in collaborazione con un ospedale locale, che ha origine la storia felice di Luca. Sulle rive del Bosforo i suoi genitori, origini turche, da anni residenti in Italia, si sono sottoposti ad un ciclo di fecondazione artificiale e alla successiva diagnosi preimpianto degli embrioni creati in provetta. Senza questo fondamentale preliminare il bambino non avrebbe potuto essere curato. Perché proprio e soltanto grazie a questa tecnica diagnostica, vietata nel nostro paese dalla recente legge sulla procreazione medicalmente assistita, e considerata alla stessa stregua di un atto «eugenetico», è stato possibile selezionare gli embrioni sani e compatibili, da destinare ad un eventuale impiego per il trapianto.

I radicali hanno chiesto subito le dimissioni di Sirchia. «Tra patetiche precisazioni, mezze ammissioni, mezze bugie e mezze verità - spiega Daniele Capezzone - si trascina una commedia degli equivoci e degli inganni ormai inostenibile. Non ci sono più scusanti. Le dimissioni di Sirchia, a questo punto, sono sempre più un atto dovuto, e non più solo un atto decoroso». A queste dichiarazioni nel corso della giornata si sono aggiunte quelle di Barbara Pollastrini e Lanfranco Turci dei Ds, ma anche quella di Alessandra Mussolini, che annuncia un esposto contro il ministro. E mentre Sirchia si difende spiegando di non essere stato informato del fatto che la gravidanza gemellare era stata generata da una pratica di fecondazione assistita con preselezione degli embrioni, nel merito interviene il commissario europeo alla Ricerca, Philippe Busquin, secondo il quale la notizia del bambino italiano curato grazie alle cellule staminali è una chiara dimostrazione che «occorre potenziare il più possibile la ricerca sulle cellule staminali embrionali». (Roberta Jannuzzi)


Fonte: Radio Radicale.it 07/09/2004