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Taciuto l'utilizzo di tecniche vietate dalla legge sulla fecondazione. Staminali, governo diviso sull'operazione di Pavia

CRONACHE
«Taciuto l'utilizzo di tecniche vietate dalla legge sulla fecondazione»
Staminali, governo diviso sull'operazione di Pavia
Il Policlinico: procreazione assistita è stata una scelta della madre. Stefania Prestigiacomo: evitata condanna a morte
ROMA - Dopo l'operazione di Pavia, che ha permesso a un bambino di 5 anni di guarire dalla talassemia grazie ad un trapianto di cellule staminali, scoppia di nuovo la polemica sulla fecondazione assistita. Come ha rivelato il Corriere, i fratelli gemelli del piccolo, da cui sono state prelevate le cellule staminali estratte dal cordone ombelicale, sono nati dopo la selezione genetica su 12 embrioni avvenuta in Turchia (Come funziona? Guarda il grafico). I genitori si sono sottoposti a Istanbul a un ciclo di fecondazione artificiale e alla successiva diagnosi preimpianto degli embrioni creati in provetta, una tecnica vietata in Italia. Il loro obbiettivo era di dare la vita a un figlio (sarebbero poi stati due) che non portasse tracce genetiche della terribile malattia.

PRESTIGIACOMO: SALVATA UNA VITA - «Quei gemellini sani non sarebbero mai nati e il loro fratellino sarebbe stato condannato alla morte». Così il ministro per le pari opportunità Stefania
Prestigiacomo commenta la vicenda di Luca. «Il caso del bimbo talassemico guarito con il trapianto delle cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale di due fratellini, nati sani grazie alla fecondazione assistita, conferma - continua il ministro - le enormi possibilità che la ricerca scientifica offre per superare malattie fino a ieri incurabili. Credo tocchi le coscienze di ognuno sapere che oggi, con la normativa vigente sulla fecondazione assistita, quei
gemellini sani non sarebbero mai nati
e il loro fratellino
sarebbe stato condannato alla morte».

RADICALI: DIMISSIONI - I Radicali, che chiedono l'abolizione sulla fecondazione assistita, sono subito partiti all'attaccco, chiedendo le dimissioni del ministro della Salute Girolamo Sirchia, accusandolo di aver mentito all'opinione pubblica: «Sirchia ieri indossava le penne del pavone dopo lo splendido intervento di Pavia, ma non si è fatto scrupolo - afferma il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone - di celare questo episodio, ingannando medici, malati e cittadini. È l'ora che il ministro si dimetta». I Radicali hanno manifestato davanti a Montecitorio con lo slogan «Sirchia hai mentito, dimettiti».

 
PRECISAZIONE
- Il Policlinico San Matteo di Pavia si è affrettato a precisare che «il risultato ottenuto con il trapianto di cellule staminali non è dipendente dal fatto che i due gemellini donatori fossero stati ottenuti con tecniche di procreazione assistita e selezionati con diagnosi genetica». Scrive il nosocomio in una nota: «Anche senza queste procedure, una coppia di genitori portatori del tratto talassemico ha il 75% di possibilità di generare naturalmente figli sani. La tecnica di procreazione assistita, effettuata nell'agosto 2003 è stata realizzata nel paese straniero d'origine della signora per sua scelta e la signora aveva espresso il desiderio che non fosse divulgata la notizia relativa al concepimento per tutela delle scelte di coppia dei genitori del paziente».

DISSENSO - Una spiegazione da cui alcuni esperti dissentono fortemente. Per Giuseppe Novelli, genetista dell'Universitá di Roma Tor Vergata ed ex componente della Commissione Dulbecco, nel rendere noti i risultati dell'intervento si è taciuto su una tecnica chiave: «Una vergogna vietare la diagnosi preimpianto: questa tecnica è stata fondamentale per consentire la nascita di due fratellini compatibili e curare, così, il bimbo talassemico. Chiave di tutto è infatti, in questi casi, la compatibilitá fra donatore e ricevente». E il professor Carlo Flamigni, ordinario di Ginecologia all'universitá di Bologna, commenta con severitá il modo in cui è stato illustrato il caso del bimbo talassemico: «Sono semplicemente sgomento. È un caso di ipocrisia, un esempio di errore grossolano commesso dal ministro Sirchia. Un ministro che critica i medici del caso accaduto a Modena, dei gemellini neri nati da una coppia bianca, ma non si accorge che anche lui può sbagliare. E ieri l'ha fatto. Aver taciuto queste tecniche - dice Flamigni all'Adnkronos riferendosi all'inseminazione in Turchia - è un fatto davvero grave. Un grande progresso scientifico, qual è certamente l'intervento di Pavia, è frutto di una tecnica che in Italia è fuorilegge: la diagnosi pre-impianto dopo fecondazione assistita».
7 settembre 2004 -
Fonte: Corriere della Sera 7 settembre 2004