6/9/2004
Talassemia, staminali salvano bimbo
Pavia, usate cellule sangue placentare
Un bambino di 5 anni malato di talassemia è stato guarito usando delle
cellule staminali del sangue placentare dei suoi due fratellini gemelli. Il
trapianto, il primo al mondo con queste caratteristiche, è stato effettuato
presso l'oncologia pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia. Il bimbo era
costretto a una trasfusione di sangue ogni 15-20 giorni e a usare un apparecchio
elettronico che gli iniettava sottocute un farmaco salvavita.
L'intervento è frutto di una collaborazione con la Cell Factory del
Policlinico di Milano. "E' un risultato storico - ha commentato il ministro
della Salute, Girolamo Sirchia - perché apre speranze anche per i malati
adulti". Per la prima volta al mondo, infatti, il paziente ha ricevuto due unità
di sangue placentare: una manipolata, le cui cellule staminali sono state
amplificate in vitro, e una non trattata perché già ricca di "cellule madri".
"Questo ha permesso di valutare il contributo di entrambi i tipi di staminali
- ha spiegato Sirchia - e di dimostrare che anche quelle espanse in laboratorio
funzionano bene. In futuro potremo quindi utilizzare anche le sacche di sangue
più povere e ottenere un numero di cellule abbastanza grande da permettere il
trapianto anche negli adulti, oggi il vero problema".
Quello effettuato a Pavia, come ha spiegato il professor Franco Locatelli,
direttore dell'oncoematologia pediatrica del San Matteo, è "il primo
trapianto di sangue cordonale, in Italia, dopo procedura di espansione in
vitro". La particolarità che lo rende unico al mondo deriva dal fatto che per il
trapianto sono state utilizzate due unità di sangue placentare. Una di esse,
prelevata da uno dei gemelli, non è stata manipolata perché ricca di
staminali. L'altra, ricavata dalla placenta dell'altro fratellino, meno ricca di
staminali, prima del trapianto è stata invece sottoposta per 15 giorni a
una procedura di amplificazione del numero di cellule.