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Una bimba tra etica e scienza

A Roma prima nascita con la tecnica della diagnosi genetica pre-concepimento Una bimba tra etica e scienza
E' nato a Roma il primo bambino al mondo - è una femmina - concepito grazie ad una tecnica di procreazione assistita che sembra mettere finalmente d'accordo etica e scienza. Si chiama "diagnosi genetica pre-concepimento" ed è la via tutta italiana che consente alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza ricorrere alla selezione dell'embrione. L'annuncio è stato dato oggi, nel congresso della Federazione italiana di ostetricia e ginecologia (Fiog) in corso a Roma. La tecnica con cui è nata la bambina, figlia di una coppia di Rieti, si basa sull'analisi del globulo polare. Questo è il nucleo che viene prodotto quando avviene l'ovulazione, contiene in modo speculare il patrimonio genetico della donna e viene naturalmente espulso nel processo di maturazione. L'analisi del globulo polare viene fatta di routine in molti centri europei, ma, almeno fino ad oggi, sempre dopo che è avvenuto il concepimento. Questo è però vietato in Italia dalla legge 40 e di conseguenza è stata modificata in modo da essere applicata all'ovocita prima del concepimento dai ginecologi Massimo Moscarini, del Sant'Andrea di Roma, e Donatella Caserta, dell'università di Roma Sapienza, e dal biologo Francesco Fiorentino, del laboratorio Genoma, sempre a Roma. Grazie a questa metodica, viene studiato l'ovocita materno prima che sia fecondato dallo spermatozoo del partner. Con questa tecnica le coppie nelle quali la donna è portatrice di malattie genetiche come talassemia, fibrosi cistica e distrofia muscolare o in quelle dove la donna, vista l'età avanzata, è a rischio di concepire un figlio con la sindrome di down, oggi possono chiedere aiuto alla scienza per avere un bambino sano. "La via italiana alla Ricerca sulla Procreazione Medicalmente Assistita- dice Massimo Moscarini dell'Università La Sapienza Sant'Andrea- finalmente coniuga Scienza ed Etica e risolve uno dei problemi, forse il più sentito, che affligge le coppie sterili portatrici di malattie genetiche". Ed a proposito di fecondazione, esiste anche quella che può evitare la trasmissione dell’Aids da madre a figlio. Nel 2007, in Italia, sono stati diagnosticati circa 1600 nuovi casi di infezione da Hiv, di cui una settantina in Sicilia. Infezione, però, non significa Aids conclamato. La sieropositività non evolve nella malattia nell'80% per cento dei casi in cui si segue la terapia specifica. Pochi sanno, per esempio, che una donna sieropositiva, se trattata nella maniera giusta, con parto cesareo e senza allattare, può mettere al mondo un figlio sano. "I metodi di procreazione medicalmente assistita -ha detto Tullio Prestileo, di Anlaids Sicilia- consentono di far nascere bambini sieronegativi nel 100 per cento dei casi”.

Fonte: Italia Sera