
Certificazione
di Qualità 2001 Cystic Fibrosis European Network
Cos'è
la Fibrosi Cistica?
La fibrosi cistica (FC) è una grave malattia ereditaria, cronica,
evolutiva; un bambino ogni 2700 nasce con questa malattia. Nei pazienti affetti
da FC le secrezioni delle ghiandole esocrine, (cioè i liquidi biologici come il
muco, il sudore, la saliva lo sperma, i succhi gastrici) sono molto più dense e
viscose del normale. I problemi più gravi sono a carico dei polmoni, dove il
muco estremamente denso può causare problemi respiratori e infezioni. Anche i
succhi pancreatici sono più densi del normale, causando problemi digestivi.
Infine, i pazienti affetti da FC sono scarsamente fertili, a causa
dell'eccessiva densità del loro liquido spermatico e delle secrezioni vaginali.
La malattia si manifesta per lo più entro i primi anni di vita, talora più
tardivamente, e può esprimersi con maggiore o minore gravità in individui
diversi. Pertanto viene trattata con terapie che variano da soggetto a soggetto,
costituite per lo più da fisioterapia, antibiotici, aerosol-terapia, estratti
pancreatici e vitamine. Il decorso e la prognosi della fibrosi cistica sono
notevolmente migliorati negli ultimi decenni, soprattutto per i pazienti
diagnosticati precocemente. Nonostante ciò, allo stato attuale la guarigione
non è possibile e la durata media della vita è comunque ancora ridotta
rispetto a quella della popolazione generale.
Come si trasmette la Fibrosi Cistica?
La FC è una malattia che si trasmette con modalità autosomica recessiva,
determinata da alterazioni del DNA, chiamate "mutazioni", che
insorgono in entrambe le copie del gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane
Regulator). I geni vengono ereditati in coppie, derivando uno dal padre ed
uno dalla madre. Negli individui malati entrambe le copie del gene per la FC
sono alterate. Gli individui che possiedono una sola copia del gene alterato e
una normale sono invece privi di ogni sintomo, ma sono portatori sani. I bambini
malati di FC potranno nascere solo se entrambi i genitori sono almeno portatori
sani. Due genitori portatori sani avranno una probabilità del 25 % di avere
figli affetti da FC. Dalla stessa unione i figli avranno una probabilità su due
(50%) di nascere portatori sani, come i genitori.
Come si esegue l'analisi genetica per la Fibrosi Cistica?
L'unico modo per identificare i portatori sani è quello di effettuare un test
sul DNA alla ricerca di mutazioni nel gene della FC. L'analisi però è
complicata dal fatto che esistono numerosissime mutazioni (ad oggi oltre 900)
che causano la FC; molte di esse sono rare, molte altre ancora sconosciute.
Generalmente, il test genetico viene eseguito tenendo conto di 31-200
mutazioni (a secondo del tipo di analisi effettuata), scelte fra le più
frequenti nell'area geografica in questione e che nel complesso permette di
identificare circa 90 per cento dei portatori. Il test genetico non è in grado
di identificarle tutte. In casi particolari, adeguatamente valutati dal
genetista, può essere eseguito anche un test genetico che prevede l'analisi
di mutazione dell'intero gene, con conseguente ricerca di tutte le mutazioni
sinora scoperte. Il gene responsabile della malattia è stato identificato e
localizzato sul cromosoma 7. Il gene codifica per una proteina chiamata CFTR
(Cystic fibrosis transmembrane regulator). La proteina CFTR ha un ruolo
importante nel regolare la quantità di cloro che viene secreto insieme ai
liquidi biologici. Nei pazienti affetti da FC il gene della CFTR è alterato, in
genere a causa di mutazioni puntiformi. Queste alterazioni fanno sì che la
proteina non venga più prodotta, o che venga prodotta ma in una forma non
funzionale. A causa del deficit della proteina, le secrezioni contengono una
scarsa quantità di acqua di sali, che ne modifica drasticamente le proprietà.
Che risultati può dare l'analisi genetica per la Fibrosi Cistica?
A seguito dell’analisi genetica per Fibrosi Cistica si possono ottenere due
tipi di risultati:
- l’analisi può individuare nel DNA del paziente la presenza di una
mutazione a livello di una copia del gene CFTR, mentre l’altra copia è
normale.
Si dice che il soggetto risulta portatore in eterozigosi di quella mutazione, e
questo risultato significa che il paziente è un PORTATORE SANO.
- l’analisi può individuare nel DNA del paziente la presenza di mutazioni
in entrambe le copie del gene CFTR.
Si dice che il soggetto risulta eterozigote composto (due mutazioni
diverse) o omozigote (due mutazioni uguali) di quella/e mutazione/i;
questo risultato significa che il paziente è un AFFETTO da Fibrosi
Cistica.
- l’analisi genetica non individua nel DNA del paziente la presenza di
mutazioni del gene CFTR.
Si dice che il soggetto risulta “NEGATIVO”. Questo risultato
significa che il soggetto ha una probabilità diminuita, rispetto a prima
dell’analisi, di essere un portatore.
Non è possibile che l’analisi escluda in assoluto la probabilità di essere
un portatore, perchè non è possibile escludere la presenza di tutte le
numerosissime mutazioni del gene della fibrosi cistica.
E’ importante ricordare che:
- la probabilità di essere un portatore di fibrosi cistica è maggiore per un
soggetto che sia parente di un malato o di un portatore.
In questo caso è necessario prima identificare la mutazione del malato o del
portatore presente in famiglia (mutazione “familiare”) e poi
ricercarla nel parente. Se il parente risulta non avere nel suo DNA la mutazione
familiare, la sua probabilità di essere portatore diventa estremamente bassa.
- la probabilità di essere portatore di fibrosi cistica è minore ma
comunque presente anche nel soggetto che non è parente di un malato o di un
portatore. In questo caso, per chi si sottopone alla ricerca delle più
frequenti mutazioni del gene della fibrosi cistica e non risulta avere nel suo
DNA nessuna di queste, la probabilità di essere portatore diventa bassa (anche
se non zero).
DESCRIZIONE TECNICA DELL'ANALISI
L’analisi di mutazione del DNA viene condotta operando inizialmente una
reazione enzimatica di amplificazione del DNA, conosciuta come Polymerase
Chain Reaction (PCR), che consente di amplificare in vitro una specifica
regione della molecola, copiandola in varie fasi successive, fino ad ottenerne
milioni di copie.
In tale maniera viene amplificata la regione codificante e parte della regione
intronica per ciascun esone del gene investigato; successivamente parte dei
prodotti di PCR così ottenuti vengono sottoposti a metodica Oligonucleotide
Ligation Assay (OLA), e parte sottoposti a sequenziamento automatico.
Il controllo della presenza di eventuali mutazioni viene successivamente
effettuato mediante l'impiego di un sequenziatore automatico a tecnologia
fluorescente (ABI PRISM 310 Genetic Analyzer).L'eventuale identificazione di una
mutazione viene sempre confermata mediante il sequenziamento automatico dell'
esone o introne corrispondente.
LIVELLO DIAGNOSTICO
Screening 31 mutazioni;
Â
Riepilogo
informazioni sulla patologia:
Frequenza:Â Â
|
 |
Gene
Investigato:Â Â |
CFTR |
Metodica
Impiegata: Â |
OLA
+ Sequenziamento automatico |
Referto:Â Â
|
 Relazione
Tecnica |
Consenso
informato:Â Â |
 Non
necessario |
Diagnosi
Prenatale:Â Â |
 Possibile |
Ereditarietà:Â Â
|
AutosomicaÂ
recessiva |
Consulenza
genetica:Â Â |
 consigliata |
 Tempi di Risposta |
  5-8 gg |
Campioni biologici su cui è possibile eseguire il test:
Prelievo
ematico in EDTAÂ Â |
 2
ml |
Liquido
Amniotico  |
 10
ml |
Â
Villi Coriali |
10
mg |
DNAÂ Â
|
 2
ug |
 Tampone Buccale |
1 |
 Spot ematico |
2 gocce |
|