La sindrome
di Martin-Bell o del cromosoma X fragile (FRAX) è la forma più
comune di ritardo mentale dopo la sindrome di Down, in quanto interessa 1:1250
maschi e 1:2000 femmine.
Si tratta di una malattia ereditaria causata dall'alterazione di un gene situato
nel cromosoma X .
Il nome "X fragile" deriva dal fatto che queste alterazioni
provocano delle modificazioni nella struttura del cromosoma, che al microscopio
presenta una strozzatura in un punto preciso (quello in cui è situato il gene).
La FRAX colpisce molto più frequentemente i maschi rispetto alle femmine, dato
che queste ultime possiedono 2 copie del cromosoma X. Lo sviluppo mentale delle
persone affette da FRAX è molto vario. Alcune mostrano capacità cognitive
quasi normali, altre un lieve ritardo mentale, altre ancora un ritardo mentale
più grave.
Nel 1991 è stato identificato un gene (chiamato FMR1 - Fragile X
Mental Retardation-1) situato sul braccio lungo del cromosoma X, di cui non
è ancora chiara la funzione. E' noto però che nella maggior parte dei casi di
FRAX, l'alterazione responsabile della sindrome è l'espansione,
attraverso le generazioni, di un tratto di DNA di questo gene (sito fragile
FRAXA), composto da tre basi nucleotidiche ripetute (CGG). Mentre
nelle persone normali queste basi sono ripetute in un numero variabile da
6 a 45 volte, nelle persone malate sono ripetute più di 200
volte. Questa espansione, insieme ad altri fenomeni, provoca il mancato
funzionamento del gene FMR1, e si chiama mutazione completa.
Quasi tutti i maschi con la mutazione completa presentano i sintomi della
malattia, mentre circa la metà delle femmine presentano ritardo mentale di
grado variabile (da lieve a grave) e tratti fisici caratteristici.
Alcune persone possiedono un numero di ripetizioni intermedie all'interno
del gene FMR1 (da 50 a 200) che non provocano alcun effetto. Questa
alterazione intermedia è detta pre-mutazione, e gli individui che la
possiedono sono portatori sani, perché nelle generazioni successive le
ripetizioni possono aumentare causando la mutazione completa.
Attualmente non é chiaro il confine tra il limite superiore del genotipo
normale ed il limite inferiore del genotipo premutato. Per questa ragione la
comunità scientifica ha convenzionalmente definito una cosiddetta zona grigia
di premutazione (gray zone), nella quale ha raggruppato gli alleli
costituiti da un numero di ripetizioni della tripletta nucleotidica che varia da
45 a 60. Infattti, alcuni di questi alleli sono instabili e tendono ad
espandere da generazione in generazione; altri sono stabili e non tendono ad
espandersi nelle successive generazioni.
Fino agli anni ‘90 la diagnosi si è basata su tecniche citogenetiche, cioè
sulla ricerca del sito fragile sul cromosoma X al microscopio con particolari
tecniche. Attualmente questa indagine è stata sostituita da un esame più
sensibile, quello molecolare (esame diretto del DNA), che permette di
mettere in evidenza direttamente il difetto genetico.
Data l'elevata frequenza della sindrome, si può sospettarne la presenza ogni
qualvolta un soggetto presenti ritardo psicomotorio e del linguaggio, in
particolare se esistono più individui affetti nell'ambito familiare.
La modalità di trasmissione della sindrome di Martin-Bell presenta alcune
caratteristiche peculiari.
Maschi e femmine che portano la premutazione non mostrano alcun sintomo. I
maschi che portano la premutazione la trasmettono a tutte le loro figlie senza
che avvengano variazioni (a nessuno dei figli maschi verrà trasmessa la
premutazione). Le figlie quindi saranno portatrici della premutazione senza
avere alcun sintomo, ma rischiano di avere figli malati, perché durante la
formazione dell'ovulo materno può avvenire l'espansione delle ripetizioni nel
gene FMR1. Quasi tutti i maschi con la mutazione completa presentano i sintomi
della malattia, mentre circa la metà delle femmine presentano ritardo mentale
di grado variabile (da lieve a grave) e tratti fisici caratteristici.
Di recente é stato identificato un nuovo sito fragile FRAXE (gene FMR2)
situato poco distante da FRAXA, anch’esso caratterizzato dalla possibile
espansione della tripletta "GCC". I soggetti normali, in
questo gene, presentano da 6 a 25 ripetizioni della tripletta GCC, mentre
i soggetti con più di 200 ripetizioni, come per il gene FMR-1,
manifestano il ritardo mentale.
Lo stato di premutazione é caratterizzato dalla presenza di un numero di
triplette che varia da 50 a 200.
Ricorrendo al test del DNA é oggi possibile individuare sia la premutazione sia
la mutazione completa attraverso indagini di genetica molecolare, che permettono
un'identificazione accurata dei soggetti affetti e dei portatori. Grazie a
questa analisi molecolare è quindi possibile individuare le famiglie a rischio
e lo specialista potrà offrire loro un'adeguata consulenza genetica. L'indagine
prenatale, eseguibile fin dal primo trimestre di gravidanza, sui sui villi
coriali o sul liquido amniotico, permette di stabilire se il feto ha ereditato
l'alterazione genetica, riuscendo ad individuare, già in utero, i soggetti
affetti dalla mutazione completa (Full Mutation), non solo per il gene più noto
(FRAX-A) ma anche per altri siti genetici recentemente scoperti e più rari (FRAX-E).
DESCRIZIONE
TECNICA DELL'ANALISI
L’analisi
è stata condotta operando una reazione enzimatica di amplificazione del DNA,
conosciuta come Polymerase Chain Reaction (PCR), che consente di
amplificare in vitro una regione
specifica della molecola, copiandola in varie fasi successive fino ad ottenerne
milioni di copie.
Mediante
questa metodica vengono amplificate le regioni dei geni FMR-1 ed FMR-2
contenenti, rispettivamente, i siti fragili FRAXA e FRAXE.
La
determinazione del numero di ripetizioni delle triplette nucleotidiche (genotipizzazione)
viene effettuata mediante corsa elettroforetica
in analizzatore genetico automatizzato ABI PRISM 310 .
La
classificazione genotipica in base al numero delle ripetizione della tripletta
nucleotidica viene effettuata secondo la seguente tabella:
Classe Genotipica
|
Nr. di ripetizioni della tripletta nucleotidica
|
Normale
|
5-45
|
Gray Zone
|
46-60
|
Premutazione
|
61-199
|
Mutazione Completa
|
>
200
|
Limiti della Metodica:
la valutazione dell’espansione delle triplette nucleotidiche ripetute
nei siti fragili FRAXA e FRAXE mediante Polymerase Chain Reaction (PCR),
per i limiti intrinseci della metodica, potrebbe non evidenziare la presenza di
espansioni di triplette di grosse dimensioni.
Quindi, in caso pazienti di sesso femminile
nelle quali viene evidenziato un genotipo omozigote, la PCR potrebbe non aver
amplificato un allele con un espansione di grosse dimensioni, e quindi trattarsi
di un falso omozigote.
In caso di pazienti di sesso maschile, la
mancata amplificazione dell’espansione di grosse dimensioni non permetterebbe
di ottenere un prodotto di PCR evidenziabile e quindi, di conseguenza, una
genotipizzazione, indicando una possibile permutazione o mutazione completa. In
tal caso è consigliabile confermare la diagnosi mediante metodica Southern Blot.
Riepilogo
informazioni sulla patologia:
Frequenza:
|
1/1.250
maschi, 1/2.000 femmine |
Gene
Investigato: |
FRAXA
- FRAXE |
Metodica
Impiegata: |
PCR
Fluorescente (espansione triplette) |
Referto:
|
Relazione
Tecnica |
Consenso
informato: |
Non
necessario |
Diagnosi
Prenatale: |
Possibile |
Ereditarietà:
|
Legata
al cromosoma X |
Consulenza
genetica: |
consigliata |
Campioni biologici su cui è possibile eseguire il test:
Prelievo
ematico in EDTA |
2
ml |
Liquido
Amniotico |
10
ml |
Villi Coriali |
10
mg |
DNA
|
2
ug |
|