Fecondazione: Roma, prima gravidanza con test pre-concepimento
La nuova procedura, denominata 'Diagnosi genetica pre-concepimento (Pcgd)', è stata messa a punto da Fiorentino e dal suo team. L'obiettivo era quello di diagnosticare, prima della nascita - superando i divieti imposti dalla legge 40 sulla fecondazione assistita - molte malattie genetiche, tutt'altro che rare, come per esempio la talassemia, la fibrosi cistica e la distrofia muscolare, che affliggono tante coppie in Italia.
La tecnica, infatti, permette di effettuare la diagnosi preimpianto di patologie genetiche e cromosomiche sugli ovociti, prima che avvenga il concepimento, e non sugli embrioni. La coppia su cui è stata utilizzata è ora al terzo mese di gravidanza. I risultati clinici sono stati presentati da Fiorentino, insieme al professor Ermanno Greco, direttore del centro di procreazione assistita dell'European Hospital, in una conferenza stampa oggi a Roma. Senza toccare l'embrione, e dunque senza tutti i problemi etici legati alla diagnosi preimpianto - sottolinea Fiorentino - si restituisce la possibilità alle coppie italiane, portatrici di patologie genetiche, di avere un figlio sano.
La diagnosi genetica pre-concepimento, infatti, mira a selezionare gli ovociti - spiega - in cui sia assente l'anomalia genetica materna, in modo da produrre solo embrioni sani. In pratica si analizza l'ovocita, attraverso la biopsia del primo globulo polare (1PB), prima della fecondazione e quindi prima che si sia formato l'embrione. Secondo gli specialisti, con questa procedura possono essere diagnosticati tutti i tipi di malattie genetiche e cromosomiche a trasmissione materna.
L'obiettivo è anche quello di frenare il 'turismo della provetta', cioè i viaggi all'estero delle coppie, con tutti i disagi e le spese del caso, per ottenere trattamenti vietati in Italia dall'entrata in vigore della legge 40 e dalle linee guida ancora in vigore, come la diagnosi genetica preimpianto. Con questa nuova tecnica, a detta degli esperti, "si dispone di nuovo di un'arma alla lotta contro le malattie genetiche, offrendo una speranza concreta a tutte le coppie, anche quelle che non si possono permettere costose cure all'estero; si riduce sensibilmente il rischio di interruzioni di gravidanza e, soprattutto, si rispetta pienamente la vita sin dall'atto del concepimento".